Dott. Vittorio Fradiani

Dott. Fradiani parliamo di chirurgia rigenerativa e di una nuova opportunità per l’odontoiatria per migliorare le prime fasi di guarigione dei tessuti molli e duri.

 

Sempre più utilizzate nell’attività clinica quotidiana sono le membrane di fibrina autologa. Il protocollo biologico L-PRF™ messo a punto da Intra Lock System Europa prevede l’impiego della centrifuga IntraSpin™ al fine di attivare fisiologicamente la fibrina autologa, ricca di piastrine, leucociti, fattori di crescita e proteine plasmatiche (tra cui fibronectina e vitronectina) presenti nel campione ematico precedentemente prelevato dal paziente con apposito kit monouso. Tale sistematica è concepita come sistema ‘chiuso’, non è infatti necessario l’utilizzo di un anticoagulante in provetta, nè alcuna ulteriore manipolazione del materiale biologico prelevato. Le membrane di L-PRF™, con struttura trimolecolare, nei 7 giorni successivi all’atto chirurgico, favoriscono attivamente una rapida cicatrizzazione dei tessuti molli, nonché una più rapida guarigione ossea, anticipando i tempi di mineralizzazione della matrice ossea stessa e del rientro clinico. Inoltre, L-PRF™ favorisce l’annidamento degli osteoblasti sul titanio e l’adesione con i biomateriali. Tali membrane sono inoltre particolarmente elastiche, robuste e resistenti a tal punto da risultare suturabili. Le loro eccellenti proprietà di manipolazioni le rendono applicabili a vari protocolli clinici, come gbr, rialzi di seno, chirurgia parodontale e mucogengivale o più semplicemente come incentivo per la guarigione di una ferita chirurgica, soprattutto nei pazienti diabetici o in terapia con bifosfonati.

 

Parliamo di una tecnica ampiamente sperimentata e quindi sicura?

 

Assolutamente si, oggi l’unico problema è rappresentato dal fatto che i trattamenti a base di emocomponenti devono essere autorizzati dalle ASL in seguito ad un sopralluogo. I tempi di questa procedura, già molto lenti, sono stati ulteriormente allungati dalla pandemia in corso.

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